3 gennaio: il boicottaggio del tabacco iniziato dai Milanesi il 1º gennaio sfocia in una rivolta cittadina che viene repressa dall'esercito austriaco, provocando 6 morti.
22 febbraio: Parigi: rivoluzione che porterà alla Seconda repubblica. Il popolo francese si riversa nelle strade di Parigi e punta sulle Tuileries dove il sovrano è assediato. Alla Camera dei deputati la duchessa d'Orleans mostra ai deputati il piccolo erede al trono di Francia, ma la folla non si placa. I deputati decidono quindi di salvare la dinastia sacrificando la monarchia. Il palazzo reale è invaso dai manifestanti che scagliano dalla finestra il trono e poi gli danno fuoco.
13 marzo – Vienna: rivoluzione antiasburgica a Vienna, con occupazione studentesca dell'Università. Il governo reagisce con violenza, chiedendo l'intervento di Windischgrätz, che pone la città sotto assedio il 15 marzo.
16 marzo: a Berlino viene repressa un'insurrezione popolare provocando 800 morti.
17 marzo – Venezia: si diffondono le notizie sulla promessa della costituzione, portando ad un'insurrezione popolare che chiede la liberazione di Manin e Tommaseo. Manin progetterà nei giorni seguenti una rivolta, che porta alla conquista dell'Arsenale il 22 marzo; nonostante il discorso di Alois Palffy, il popolo si riunisce in Piazza San Marco guidato da Manin che, salito su un tavolo di fronte al Caffè Florian, proclama la Repubblica di San Marco, il cui primo governo viene formato il 23 marzo.
24 marzo: Papa Pio IX permette la partenza per il confine nord del contingente pontificio, sotto gli ordini del generale Giovanni Durando. Poi, il 26, anche un contingente di volontari (2.300 universitari) parte verso nord, al comando del generale Andrea Ferrari.
8 aprile: Primo scontro di rilievo tra Austriaci e Piemontesi che respingono le truppe asburgiche a Goito.
19 aprile: ha inizio la guerra della Prussia contro il Comitato nazionale polacco che lotta per l'indipendenza del proprio paese. Si conclude il 9 maggio con la vittoria prussiana.
23 aprile: nonostante una strenua resistenza, dovuta anche a molti dei volontari arruolati nei giorni precedenti, Udine viene conquistata dal comandante austriaco Nugent. Manin si convince perciò a chiedere aiuto al Piemonte.
29 aprile: a seguito delle proteste dell'Austria, papa Pio IX pronuncia l'allocuzione Abhorret a bello, con cui rinnega la volontà di portare guerra ad un altro Stato cattolico. Il contingente pontificio viene richiamato entro i propri confini. Durando aveva però attraversato il Po già il 22 aprile.
30 aprile: a Pastrengo l'esercito piemontese obbliga gli austriaci a ritirarsi
6 maggio: Carlo Alberto di Savoia prova un'offensiva a Verona, sperando in un'insurrezione cittadina che però non avviene, causando il ritiro dell'attacco.
9 maggio: dopo esser riuscito a rallentare Nugent sul Piave con l'aiuto di Durando, Ferrari è costretto alla resa nella battaglia di Cornuda contro lo stesso comandante austriaco, che potrà così giungere a Verona il 25 maggio.
15 novembre: a Roma si riunisce il Consiglio dei Deputati (la camera bassa) dello Stato Pontificio per la sessione invernale. Pellegrino Rossi, Ministro dell'Interno e di fatto principale esponente del governo di Pio IX, viene proditoriamente assassinato mentre sale lo scalone d'ingresso all'aula parlamentare al primo piano del Palazzo della Cancelleria. L'assassino riesce a dileguarsi in mezzo alla calca.
16 novembre: a Roma il popolo assedia il Palazzo del Quirinale, allora sede del Sovrano, chiedendo a gran voce l'incarico di governo a un ministero democratico, laico e favorevole alla guerra contro l'Austria. Il Papa resiste riunendo il corpo diplomatico presso di sé. Dopo varie insistenze ed incidenti (in uno dei quali le guardie svizzere fanno fuoco sulla folla e in risposta un cannone viene puntato sul portone del palazzo e un cecchino uccide un prelato affacciatosi a una finestra), Pio IX accetta la lista dei ministri presentata dal partito (circolo, come si diceva allora) popolare dando l'incarico a Carlo Emanuele Muzzarelli (con Giuseppe Galletti quale ministro dell'interno e di fatto capo del governo), salvo privatamente informare il corpo diplomatico che l'atto di nomina è da considerarsi nullo poiché concesso sotto minaccia.
24 novembre: a Roma il Papa, travestito da semplice prete, fugge nottetempo approfittando dell'appoggio dei diplomatici filo-austriaci che sviano l'attenzione dei romani e lo accompagnano oltre il confine con il Regno delle Due Sicilie a Mola di Gaeta, accolto dal re Ferdinando II.
6 dicembre: infruttuosa missione del Principe Corsini, senatore (di fatto sindaco) di Roma e di altri esponenti delle due Camere (alta e bassa) dello Stato Pontificio nell'intento di convincere il Papa a ritornare a Roma e riprendere la sua funzione di Sovrano: la delegazione è fermata al confine di Terracina/Portella per ordine di Ferdinando II su richiesta del Segretario di Stato di Pio IX, monsignor Antonelli.
12 dicembre: a Roma per sopperire al vuoto di potere determinatosi con la fuga e l'insistenza del pontefice di non tornare, viene nominata una "Provvisoria Suprema Giunta di Stato", la quale è subito scomunicata dal Papa.
29 dicembre: a Roma, dopo aver sciolto le Camere, la Suprema Giunta di Stato convoca i comizi e indice per il 21 gennaio le elezioni a suffragio diretto e universale per l'elezione dei Rappresentanti all'Assemblea Costituente.
Nati
Ci sono circa 510 voci su persone nate nel 1848; vedi la pagina Nati nel 1848 per un elenco descrittivo o la categoria Nati nel 1848 per un indice alfabetico.
Morti
Ci sono circa 220 voci su persone morte nel 1848; vedi la pagina Morti nel 1848 per un elenco descrittivo o la categoria Morti nel 1848 per un indice alfabetico.
Nel nord Italia ed in particolare a Milano la locuzione vün quarantott è diventata per antonomasia il caos più totale, quando nulla più è al suo posto, proprio in riferimento ai fatti accaduti in tale anno.
Note
Bibliografia
Mike Rapport, 1848. Year of revolution, Little, Brown Book Group, London 2008.
Paul Ginsborg, Daniele Manin e la rivoluzione veneziana del 1848-49, Feltrinelli, Milano 1978.