Nel mondo di oggi, Ambrosio Film è diventato un argomento di grande rilevanza e interesse per un ampio spettro di individui e comunità. Fin dalla sua nascita, Ambrosio Film ha catturato l'attenzione di esperti e appassionati, generando dibattiti che vanno dalle sue origini al suo impatto sulla società moderna. Ambrosio Film è stato studiato e analizzato da diverse prospettive, il che ha dato origine a una grande quantità di informazioni e opinioni sull'argomento. In questo articolo approfondiremo l'entusiasmante mondo di Ambrosio Film, esplorandone i significati, le implicazioni e i possibili sviluppi futuri.
A partire dall'estate del 1904, il ragionier Arturo Ambrosio (titolare di uno studio fotografico sito a Torino in via Roma 2) e l'amico Roberto Omegna, effettuarono i loro primi esperimenti nel campo cinematografico. Di questo primo periodo risultano oggi documentati alcuni manifesti che riportano un primo logo aziendale denominato "Ambrosio Taurus", come quello attribuito alla pellicola del 1905Briganti in Sardegna e le prime proiezioni pubbliche dei loro filmati, che ebbero luogo al Cinematofono di Torino sito in via Roma 25.
Queste prime proiezioni erano composte da delle comiche e da alcuni documentari. Questi ultimi erano di genere sportivo, come quello proiettato la sera del 26 luglio 1905 e intitolato Corsa Susa Moncenisio oppure di cronaca come quello avvenuto, a scopo benefico, la sera del 27 settembre 1905 a favore dei terremotati della Calabria. Quest'ultimo proponeva, al pubblico presente, le riprese effettuate dagli operatori Ambrosio sul luogo del disastro.
Vengono attribuite a questo primo periodo anche la comica Il cappello nella minestra del 1905 e i documentari: Le manovre degli alpini al Colle della Ranzola e I lancieri di Savoia entrambi del 1905.
Dopo queste prime esperienze rivelatesi positive, Ambrosio assieme al commerciante Alfredo Gandolfi, decise di dar vita il 2 maggio 1906 ad una società in nome collettivo specializzata nel campo della produzione cinematografica, denominata Arturo Ambrosio & C. s.n.c. con capitale sociale di lire 84.000, sede in via Santa Teresa e teatro di posa allestito nella sua villa in via Nizza 187.
Le produzioni iniziali della manifattura torinese riguardarono essenzialmente documentari di attualità e di carattere scientifico (questi ultimi tutti diretti da Omegna), brevi film "a soggetto" e comiche interpretate dall'attore dialettale Ernesto Vaser. Nei suoi primi mesi di vita l'impresa acquisì un ritmo notevole, e grazie ai successi ottenuti, il 16 aprile 1907 fu trasformata in società anonima con un capitale sociale di lire 700.000 ed assunse la denominazione Società Anonima Ambrosio, che divenne nota semplicemente come Ambrosio Film.
Successivamente Ambrosio acquistò una sala cinematografica in via Catania 30 nel quartiere Vanchiglia, e vi creò così un nuovo e grosso stabilimento di produzione cinematografica. Quello dell'Ambrosio fu il primo stabilimento cinematografico d'Italia e uno dei primi del mondo. Nonostante il sorgere di altre case cinematografiche a Torino e in altre città italiane, la Ambrosio Film divenne in poco tempo la più grande casa cinematografica nazionale dell'epoca muta.
Successo internazionale de Gli ultimi giorni di Pompei e comiche di Robinet
Grazie a questo cortometraggio, la Ambrosio Film assunse quindi rilevanza mondiale, esportò le proprie pellicole all'estero, che furono così proiettate in molte sale cinematografiche in Europa e negli Stati Uniti. La distribuzione estera delle pellicole Ambrosio arrivò anche fino alla Russia, paese in cui operavano da vari anni indisturbate le case francesi, Pathé e Gaumont, e dove la stessa casa torinese nel 1909 inviò il suo operatore Vitrotti, che girò alcuni film e contribuì agli inizi della produzione cinematografica russa.
Nel 1910 ingaggiò il comico spagnolo Marcel Fabre, avviando la produzione di cortometraggi comici della serie di Robinet, in risposta alla concorrente Itala Film che aveva ingaggiato il più famoso comico francese André Deed (Cretinetti). Oltre a Fabre altri attori comici della casa furono, oltre al già citato Vaser che fu interprete del personaggio di Fricot, l'attore Cesare Gravina interprete del personaggio di Butalin.
Nel 1913 sede legale e stabilimento di produzione furono spostati rispettivamente in via XX Settembre 36 e in via Mantova 56, sempre nella stessa zona della città. Sorse infatti un grande complesso di oltre mille metri quadri all'avanguardia in Europa, dotato di elevatori, ponti, passerelle scorrevoli e accorgimenti per la climatizzazione.
Nel 1919 la Ambrosio Film entrò a far parte dell'Unione Cinematografica Italiana. In seguito, nel capitale della società fece il suo ingresso l'industriale Armando Zanotta, titolare delle Officine Meccaniche Zanotta di Milano, con le quali a partire dal 1920 produsse alcuni film che furono firmati con il marchio Ambrosio-Zanotta.
Ma la crisi del cinema italiano esplosa alla fine della Grande Guerra, conseguenza della crisi generale dell'economia italiana, e dovuta soprattutto al calo della produzione cinematografica nazionale, portò in breve tempo alla chiusura di diverse aziende del settore, e da questa crisi fu investita pure la Ambrosio Film, nonostante fosse una delle poche realtà, in una situazione totale di agonia dell'industria cinematografica italiana, a competere sul mercato internazionale. Dopo la guerra infatti la Ambrosio cercò di rilanciarsi attraverso le costose produzioni di film come Il giro del mondo di un birichino di Parigi, La nave (1921) e soprattutto Teodora (1922) interpretato da Rita Jolivet, Ferruccio Biancini e René Maupré, ma furono fallimenti economici e la produzione venne sospesa.
La società, su richiesta di alcuni azionisti di minoranza, venne posta in liquidazione e dichiarata fallita il 4 dicembre 1924.
Filmografia parziale
La Ambrosio Film nel suo periodo di attività sino alla chiusura produsse complessivamente oltre 1.400 film di varia metratura e vario genere (documentari, commedie, drammatici, storici). Ecco una lista di alcune tra le più significative pellicole realizzate dalla casa torinese: