Nel mondo di oggi, Arnaldo Pomodoro rimane un argomento di grande importanza e interesse per un vasto pubblico. La sua rilevanza trascende i confini e le generazioni e il suo impatto è stato avvertito in vari ambiti della società. Dalla sua nascita ad oggi, Arnaldo Pomodoro è stato oggetto di dibattito, analisi e riflessione, generando costantemente nuove prospettive e approcci sul suo significato e sulla sua influenza. In questo articolo esploreremo le molteplici sfaccettature di Arnaldo Pomodoro, esaminando la sua evoluzione nel tempo e la sua rilevanza nel contesto contemporaneo. Attraverso un'analisi dettagliata e uno sguardo critico, cercheremo di approfondire il significato di Arnaldo Pomodoro e il suo impatto sulle nostre vite, offrendo una visione complessiva che ci permetta di comprenderne l'importanza nel mondo di oggi.
È considerato uno dei più grandi scultori contemporanei italiani, molto noto ed apprezzato anche all'estero. È fratello maggiore di Giorgio "Giò" Pomodoro, anch'egli scultore.
È famoso soprattutto per le particolari sfere di bronzo, il materiale che predilige per le sue opere, che si scompongono, si "rompono" e si aprono davanti allo spettatore, che è portato alla ricerca e alla scoperta del meccanismo interno, in un contrasto tra la levigatezza perfetta della forma e la complessità nascosta dell'interno.
Pomodoro studia da geometra per poi dedicarsi, quasi subito dopo, alla scultura, per la quale sviluppa a poco a poco, all'inizio degli anni cinquanta, un'enorme passione. Lentamente il suo linguaggio caratteristico, informale, si va evolvendo adattandosi di volta in volta alle caratteristiche del materiale usato: prima l'oro e l'argento, per dei monili, poi il ferro, il legno, il cemento e il bronzo, che diverrà la sua materia base per opere di piccole dimensioni e per le sculture monumentali che lo hanno reso celebre.
Nel 1961 e 1962 prende parte, con Lucio Fontana e altri artisti, al gruppo informale "Continuità", grazie al quale raffina un proprio stile, esprimendo la sua arte nell'equilibrio tra le geometrie esterne e i meccanismi interni delle sue opere monumentali, più adatte alle sue capacità espressive di quelle di dimensioni ridotte, che non gli permettono di indagare all'interno del soggetto rappresentato.
Pomodoro ha anche insegnato, per un breve periodo, nei dipartimenti d'arte di diverse universitàstatunitensi, tra le quali risultano quella di Stanford, quella della California, quella di Berkeley ed il "Mills College. Dirige il "Centro TAM" (Trattamento Artistico dei Metalli) per la formazione dei giovani, istituito in collaborazione con il Comune di Pietrarubbia nel Montefeltro, dove ha passato gran parte della sua infanzia, dal '90.
Stile
«Tutto è stato mercificato. La gente con i soldi vuole comprare l'arte mentre l'arte non si compra»
Nella sua arte domina un rigoroso "spirito geometrico", per cui ogni forma tende all'essenzialità volumetrica della sfera, del cubo, del cilindro, del cono, del parallelepipedo e di altri solidi euclidei perfetti, nettamente tagliati, le cui ripetizioni in schiere o segmenti, rettilinei o circolari, sono paragonabili alla successione delle note in una composizione musicale, o ad ingranaggi di macchinari nascosti all'interno dei massicci contenitori, resi parzialmente visibili dalle spaccature e dai tagli che rompono le superfici levigate esterne.
La coerenza nell'associazione delle strutture interne alla monumentalità esteriore delle opere di grandi dimensioni dà vita all'opera di Pomodoro.
Lo spazio esterno non esiste: tutto si svolge all'interno del manufatto, nelle "viscere" racchiuse dalle pareti lisce e lucenti, da nitidi volumi, perfettamente delineati.
L'autorevolezza e l'importanza di un artista derivano non soltanto dalla sincerità che gli regge la mano, ma anche da significato innovativo che riesce a conferire a uno o più elementi del suo discorso: sarebbe a dire dall'originalità che questi vengono ad assumere nel contesto espressivo. Nel caso di Arnaldo Pomodoro la scultura si porta dentro un'aspirazione e un destino di libertà. Fin dagli esordi le sue opere, i primi rilievi, celebrano una creatività di artigianato spontaneo e fantastico che rivela una gioia e una forza vitali, intrise, però, di una sacralità arcaica. L'alfabeto d'impronta cuneiforme all'origine della poetica espressiva di Pomodoro si concretizza in una dimensione in cui lo spazio del vissuto e la memoria si mescolano. Il segno plastico di Pomodoro è componente di un linguaggio che ha in sé potenzialità indefinite e indefinibili, che vuole prescindere dalle cose così come appaiono per giungere a una profondità che a volte è poco oltre l'immediato e che riassume e concentra in sé tutta l'essenza della realtà. Il fare artistico diventa creazione, creazione come in Klee di "forme e spazi" che vengono prodotti in "proporzioni scelte" con ricchezza d'invenzione secondo una minuscola e preziosa tessitura in sintonia con il ritmo interno delle proprie pulsioni. L'artista dunque, come un demiurgoplatonico, ha la facoltà di "generare" il reale e di farlo in forme nuove, in forme che vanno oltre l'ovvietà dell'apparente e del conosciuto per raggiungere nuovi accenti di poesia e di vita.
Altre opere
Le opere di Pomodoro sparse per il mondo non si esauriscono con quelle della precedente elencazione.
L'opera La Colonna del viaggiatore del 1962, realizzata per la mostra curata da Giovanni Carandente a SpoletoSculture in città, segna il passaggio di Pomodoro alla scultura volumetrica. È la prima opera di grande mole realizzata dallo scultore. Conclusa la mostra, l'opera venne generosamente donata alla città di Spoleto.
Nel 1991, la sua opera Disco Solare è stata collocata davanti al Palazzo della Gioventù di Mosca, come dono all'Unione Sovietica del governo italiano nel periodo di disgelo post-guerra fredda. L'anno seguente, 1992, un'altra opera di grandi dimensioni, Papyrus, è stata collocata a Darmstadt, in Germania, nei giardini del nuovo Palazzo delle Poste e Telecomunicazioni.
Nel 1993 il Centro Biotecnologie Avanzate di Genova ha commissionato a Pomodoro un'opera bronzea monumentale rappresentante le fonti della ricerca, lavoro collocato al centro di una grande fontana.
Nel 1995 ha realizzato una scultura in memoria del grande regista scomparso Federico Fellini, su commissione del Comune di Rimini e sempre nel 1995 ha realizzato a Terni la Lancia di Luce, un imponente obelisco in acciaio, cromo e rame, che simboleggia l'evoluzione tecnologica moderna della città e delle sue celebri acciaierie.
Sono presenti sue opere (l'altare e la croce sopra di esso) nella chiesa di Sant'Anna di Sciara (Sicilia) realizzate nel 1986, opere realizzate successivamente in altri materiali anche nella chiesa di Padre Pio e La grande sfera bronzea, presente nel piazzale del lungomare di Pesaro.
Nel dicembre 2007 l'opera Cuneo con frecce è stata realizzata e posizionata a Torino, davanti alla sede centrale della SMAT, in occasione del centenario dell'azienda.
Tra il 1977 e il 1991 l’autore ha donato con atto pubblico un ricco gruppo di opere alle collezioni dello CSAC, Centro Studi e Archivio della Comunicazione (archivio e centro di ricerca dell'Università degli Studi di Parma), composto da 33 sculture (21 delle quali adornano i corridoi e l'aula magna del Palazzo dell'Università degli Studi di Parma), 47 opere su carta e 23 gioielli e medaglie. Questo fondo è pubblico e interamente consultabile.
Novecento, 2000-2002, bronzo, Roma, piazzale Pier Luigi Nervi
Punto dello spazio, 2003
Porte della luna e del sole, 2003-2004
Rilievo III, 2009
Continuum X, 2010
Progressione e stasi, studio, 2011
Disco, 2011
Sfera, 2013
Progetti architettonici
Progetto per il nuovo cimitero di Urbino, 1973
Tenda fortilizio, 1975-1980
Porta d'Europa, 1978-79
Piramide della mente, 1986
Lunghe tracce concentriche, 1986
Papyrus per Darmstadt, studio, 1988-1989
Punta d'oro, studio, 1992
In memoria di Giovanni Falcone, studio, 1992
Porta dei Re del Duomo di Cefalù studio II, 1997-1998
The Site of Silence, 1999
Il luogo della freccia, 2005
Progetti scenici
Pomodoro, nella sua lunga e prestigiosa carriera, si è dedicato anche alla scenografia teatrale, realizzando gli allestimenti per grandi spettacoli, tra i quali:
Guido Ballo, Dalla poetica del segno alla presenza continua. Arnaldo e Giò Pomodoro, Luigi Maestri editore, Milano, 1962
Arnaldo Pomodoro, Libro per le sculture di Arnaldo Pomodoro, immagini di Ugo Mulas, conversazione con Francesco Leonetti, interventi di Guido Ballo, Alberto Boatto, Gillo Dorfles, presentazione di Sam Hunter, Milano, G. Mazzotta, 1974, e successive edizioni;
Giulio Carlo Argan, Maestri contemporanei: Arnaldo Pomodoro, Vanessa, Milano, 1978
Gualtiero Schönenberger, Una sfera di Arnaldo Pomodoro, Interprogramme, Lugano, 1981
Sam Hunter, Arnaldo Pomodoro, Abbeville Press, New York, 1982
Guido Ballo, Le origini romagnole di Boccioni e la scultura omaggio di Arnaldo Pomodoro, Gabriele Mazzotta editore, Milano, 1984
Arnaldo Pomodoro al Forte di Belvedere, immagini di Carlo Orsi, testi di Giulio Carlo Argan e Italo Mussa, De Luca Editore, Roma, 1986
Colpo d'ala di Arnaldo Pomodoro, testi di Giovanni Carandente e Italo Mussa, Fratelli Palombi, Roma, 1988
Giovanni Carandente, Il Disco solare di Arnaldo Pomodoro, Franco Maria Ricci editore, Parma, 1989
L'arte lunga, una conversazione tra Arnaldo Pomodoro e Francesco Leonetti, Feltrinelli, Milano, 1992
Sam Hunter, Arnaldo Pomodoro, Fratelli Fabbri Editori, Milano, 1995
Arnaldo Pomodoro 'Sphere within a Sphere' for the U.N. Headquarters, testo di Sam Hunter, Il Cigno Galileo Galilei, Roma, 1997
Arnaldo Pomodoro. Arco-in-cielo. Castellamonte, testo di Luciano Caprile, presentazione di Aldo Moretto, Città di Castellamonte, Castellamonte, 1998
Scritti critici per Arnaldo Pomodoro e opere dell'artista (1955-2000), a cura di Laura Berra e Bitta Leonetti, Lupetti Editori di Comunicazione, Milano, 2000
Arnaldo Pomodoro nei giardini del Palais-Royal di Parigi, testi di Carlo Bertelli, Pierre Restany, Jacqueline Risset, fotografie di Paolo Mussat Sartor, Skira, Milano, 2003
Arnaldo Pomodoro e il Museo Poldi Pezzoli. La Sala d'Armi, testi di Vittorio Fagone, Silvio Leydi, Alessandra Mottola Molfino, Angela Vettese, Annalisa Zanni, Olivares, Milano, 2004
Arnaldo Pomodoro. Catalogo ragionato della scultura, a cura di Flaminio Gualdoni, con testi di Giovanni Carandente, Gillo Dorfles, Sam Hunter, Arturo Carlo Quintavalle, Skira, Milano, 2007
Fonte dinamica, testi di Arnaldo Pomodoro e Marina Paglieri, SMAT, Torino, 2007
Ugo Mulas fotografa Arnaldo Pomodoro, testi di Antonia Mulas, Arnaldo Pomodoro, Angela Vettese, fotografie di Ugo Mulas, Fondazione Arnaldo Pomodoro e Olivares, Milano, 2008
Arnaldo Pomodoro, la tipografia universale. Dialogo con Aldo Nove. alfabeta2 n.2, ottobre 2010, pag.23
Arnaldo Pomodoro a San Marino, a cura di Armando Ginesi, Ente Cassa di Faetano, San Marino, 2010
Arnaldo Pomodoro. Il Grande Portale Marco Polo, testi di Bruno Corà, Huang Du, Victoria Lu, Umberto Vattani, Wu Zhiqiang, fotografie di Luciano Romano e Carlo Orsi, Skira, Milano, 2010
Flaminio Gualdoni, Vicolo dei Lavandai. Dialogo con Arnaldo Pomodoro, con-fine contemporanea, Monghidoro, 2012
Arnaldo Pomodoro. Il teatro scolpito a cura di Antonio Calbi, coedito da Feltrinelli e Fondazione Arnaldo Pomodoro, Milano, 2012
Arnaldo Pomodoro. Carapace. La cantina della Tenuta Castelbuono, a cura di Aldo Colonetti, fotografie di Antonia Mulas e Pietro Carrieri, scritti di Aldo Colonetti, Gillo Dorfles, Gianni Fabrizio, Gino Lunelli, Marcello Lunelli, Arnaldo Pomodoro, Editrice Compositori, Bologna, 2012
Vittoria Crespi Morbio, Pomodoro alla Scala, Amici della Scala e Umberto Allemandi & C., Milano, 2013
Arnaldo Pomodoro, Forma, segno, spazio. Scritti e dichiarazioni sull’arte, a cura di Stefano Esengrini, Maretti editore, Falciano, Repubblica di San Marino, 2014
Poesie per Arnaldo Pomodoro, a cura di Bitta Leonetti e Eugenio Alberti Schatz, introduzione di Paolo Di Stefano, poesie di Nanni Balestrini, Guido Ballo, Tonino Guerra, Emilio Isgrò, Francesco Leonetti, Sergio Dangelo (Jean Michel), Aldo Nove, Frank O’Hara, Roberto Sanesi, Evelina Schatz, Miklos N. Varga, Gli Ori, Pistoia, 2016