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La Porcellana Ginori a Doccia è stata una delle più prestigiose manifatture di porcellana europea. Nasce per volontà del marchese Carlo Ginori nel 1737, in una villa di sua proprietà a Doccia (oggi inglobata in Sesto Fiorentino). I discendenti di Carlo Ginori continueranno ad esserne i proprietari e a dirigerla fino al 1896, quando avverrà la fusione con la Soc. Ceramica Richard di Milano.
Fu forse nel campo della scultura, anche di carattere religioso, che la fabbrica Ginori si caratterizzò maggiormente nei primi anni di produzione, dando vita ad ardite espressioni plastiche di notevoli dimensioni realizzate dal capo modellatore Gaspero Bruschi. Egli seguendo le indicazioni di Carlo Ginori s'ispirerò ai modelli di epoca classica.
Costituiscono un corpus di opere pregevoli i grandi gruppi che vengono realizzati tra il 1747 ed il 1755 circa: si tratta prevalentemente di soggetti di derivazione mitologica e religiosa ed i prototipi sono spesso tratti da scultori del tardo barocco fiorentino, come Massimiliano Soldani Benzi, Giovan Battista Foggini, Giuseppe Piamontini, Girolamo Ticciati, Agostino Cornacchini, dai quali, direttamente o dagli eredi, Carlo Ginori aveva iniziato a comprare i modelli sin dal 1737. Anche gli scultori del Barocco romano, Bernini, Algardi e Pierre Legros, principalmente, anche se in misura minore rispetto ai precedenti, fungono da fonte, per le sculture di Doccia.
Jan van Eyck (Maaseik, 1390 circa – Bruges, giugno1441) è stato un pittorefiammingo. Fu un artista di fama internazionale e il suo stile, incentrato su una resa analitica della realtà, ebbe un larghissimo influsso. Fu anche il perfezionatore della tecnica della pittura ad olio, che gradualmente sostituì in Europa l'uso del colore a tempera. Spesso citato come l'inventore di tale tecnica, ad esempio da Giorgio Vasari nelle Vite de' più eccellenti pittori, scultori e architettori, tale tecnica tuttavia era già nota precedentemente, anche se più rudimentale. Ad esempio nel Diversarum artium Schedula di Teofilo monaco viene riportata una ricetta per la pittura con legante oleoso. Tra le caratteristiche più evidenti dello stile di Jan van Eyck ci sono l'altissima qualità pittorica, sicuramente la più alta tra i pittori fiamminghi del secolo XV, la verosimiglianza, la perfezione formale, l'attenzione al dettaglio minuto ed alla resa delle superfici, lo studio della luce, lo spazio dove si collocano con sicurezza le figure, lo ieratismo e l'immobilità dei personaggi, i raffinati giochi intellettuali dati dai vari livelli di lettura delle opere.
«La bella illusione del mondo del sogno, dove ogni uomo è artista pieno, è madre di ogni arte figurativa e altresì, come vedremo, di una metà importante della poesia. (Friedrich Nietzsche)»
Figlio di un ungherese, viene considerato il massimo esponente della pitturatedesca rinascimentale. A Venezia l'artista entrò in contatto con ambienti neoplatonici. Si presume che tali ambienti abbiano sollevato il suo carattere verso l'aggregazione esoterica. Classico esempio è l'opera dal titolo Melencolia I, realizzata nel 1514, in cui sono presenti evidenti simbologie ermetiche.
La prima testimonianza del suo eccezionale talento è l'autoritratto del 1484, un disegno a punta d'argento conservato al museo Albertina di Vienna. Quest'opera, che fu realizzata davanti allo specchio quando Dürer aveva solo tredici anni, non è certo priva di errori, anche perché la difficile tecnica non permetteva ripensamenti. Eppure, questa giovanile rappresentazione è considerata il primo autoritratto dell'arte europea che si presenti come autonomo, cioè come opera a sé stante.
Il fondo oro è una tecnica pittorica che prevede la stesura di foglia d'oro sullo sfondo dei dipinti. Usato nei mosaici fin dall'epoca paleocritistiana, se ne hanno le prime tracce in pittura nell'area bizantina. Venne ripreso in Italia con esempi databili già dal XII secolo. L'oro forniva un colore estremamente luminoso e astratto, che era particolarmente apprezzato nei soggetti sacri per l'effetto mistico e inoltre aveva uno scopo prettamente devozionale: l'alto costo del materiale era visto come un'offerta alla divinità, che poteva ripagare per alcuni peccati commessi, soprattutto quello di usura.
Palazzo Abatellis è situato a Palermo in via Alloro e ospita all'interno la Galleria Regionale. Il palazzo (fine del XV secolo)è uno splendido esempio d’architettura gotico-catalana, già residenza di Francesco Abatellis (o Patella), maestro Portulano del Regno. Senza eredi, l’Abatellis dispose che il palazzo rimanesse alla moglie, e che alla morte di essa vi venisse fondato un monastero femminile. Dopo la seconda guerra mondiale le autorità decisero di trasformare il palazzo in "Galleria d’Arte per le collezioni d’arte medievale". Il 12 novembre2009 il museo è stato riaperto, conservando il lavoro di Scarpa sono state riviste e create nuove ali (le nuove sale verde e rossa) ai piani superiori compresa una terrazza sul tetto.
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